Cina: cresce la domanda interna. Maggiori occasioni per gli investimenti stranieri

Cina: un mercato ancora più ricco di opportunità. Con il nuovo piano quinquennale 2021 – 2025, la Repubblica Popolare Cinese promuove la crescita e i consumi adottando la strategia cosiddetta di doppia circolazione. Semplice il disegno per risultati che si vogliono immediatamente tangibili. Le leve economiche sono infatti duplici. Da un lato si imprime un deciso impulso alla domanda interna di beni e servizi. Dall’altra si attraggono investimenti ad alto valore aggiunto dall’estero, privilegiando in particolare l’apporto di nuove tecnologie. Si tratta di un’ampia apertura al mondo della finanza e delle imprese.

Risulta oggi definitivamente archiviato quindi il ciclo di sviluppo fondato sulle esportazioni di merci a basso prezzo, un trend reso possibile in passato grazie al vantaggio competitivo rappresentato da un costo del lavoro molto contenuto. L’accesa competizione tecnologica con gli Stati Uniti e lo stesso stravolgimento dei fondamentali economici provocati dal Covid-19 hanno imposto un radicale mutamento di rotta. Ora il progresso deve fondarsi su una produttività di livello elevato.

L’attenzione alle nuove tecnologie diventa così un tassello fondamentale per i grandi obiettivi di sviluppo del quinquennio 2021-2025. Una sfida che la Cina intende affrontare insieme con una rete di partner dalla decisa vocazione innovativa e caratterizzati da filiere produttive sostenibili. Si tratta di un disegno articolato che mira a vera e propria alleanza per la crescita. Una proposta che la Cina lancia all’Europa in generale, all’Italia in particolare, e che rende il Paese di Mezzo sempre più appetibile per le imprese più ricche di know-how. È in ogni caso un’occasione che le nostre realtà produttive e commerciali non possono mancare.

Il Roadshow di Horizons Corporate Advisory
Proprio allo scopo di presentare le nuove prospettive che si schiudono in Cina per l’economia nazionale, il gruppo internazionale di consulenza legale, fiscale e strategica Horizons Corporate Advisory sta organizzando un Roadshow in tutta Italia. Mirata a sostenere le imprese nei loro processi di internazionalizzazione, l’iniziativa si realizza in collaborazione con vari hub italiani rappresentativi di interessi aziendali. Tra gli altri, Confindustria Piacenza, Confindustria Romagna, Confindustria Bergamo, Unione Industriale Biellese, Confindustria Marche, Confindustria Alto Adriatico.

Gli appuntamenti del roadshow sono guidati dall’avvocato Lucia Myriam Netti, Regional Partner in Horizons Italia – supervisore delle attività di consulenza del Gruppo in Europa, Russia e Bielorussia – e dal Dott. Pier-Domenico Peirone, Executive Director di Pathways, società vicina al gruppo Horizons. Duplici gli approfondimenti per ciascuna tappa del roadshow. Il primo focus è pensato per coloro che sono interessati a muovere i propri passi in Cina, ma non vi hanno mai operato. O ancora per chi vi ha un ufficio di rappresentanza, ma senza investimenti diretti. La seconda analisi si concentra sulle strategie più opportune per affrontare il mercato cinese, sulle relazioni contrattuali da stringere e sugli strumenti di governo e tutela del business.

Tutela del marchio a protezione dell’attività.
Imprescindibile per chi si affaccia sui mercati cinesi è la tutela del marchio, il brand identificativo dell’attività. Si tratta di dare risposta a una serie di domande cruciali per l’investitore a difesa della sua impresa. Come registrare il proprio marchio? Come proteggerlo? Come adempiere a tutte le normative in materia con la certezza di non incorrere in sanzioni? E poi ancora, più in generale, quali gli strumenti a cui fare ricorso a salvaguardia della propria attività? A offrire uno spaccato di tutte le opportunità e di tutti i fattori di rischio in gioco è proprio il dottor Peirone. “La Cina -spiega, anticipando i temi del suo intervento nel roadshow – in tema di proprietà intellettuale presenta normative e procedimenti peculiari, più vincolanti in taluni casi delle stesse direttive internazionali. Leggi e dispositivi che è indispensabile conoscere e applicare per dare basi solide all’investimento”.

Nel rigoroso impianto degli ordinamenti cinesi, “la tutela del marchio deve essere sempre l’impegno prioritario. La prima sfida da affrontare e superare, per un corretto approdo al mercato del gigante asiatico”. Senza questo fondamentale adempimento qualsiasi altra successiva operazione risulta compromessa.

Procedure certe per uno sviluppo senza inciampi.
Superata la fase di avvio, l’impresa può finalmente indirizzare le proprie energie allo sviluppo del business. Ma sempre con occhio attento a evitare le possibili pietre d’inciampo. Questa nella fattispecie è la materia della seconda parte del roadshow. Ciò di cui parla l’avvocato Netti.Nell’approccio al mercato cinese spesso gli investitori manifestano non poca diffidenza – considera il legale – Un atteggiamento comprensibile, data la lontananza tra la Cina e l’Europa, non solo fisica ma culturale e di sistema”. Preoccupazioni da cui oggi più che mai bisogna liberarsi. “Tra le modalità operative occidentali e quelle orientali si può certo riscontrare un gap di logiche prima ancora che di strategie – prosegue l’avvocato Netti – Ma si tratta di frizioni che si possono rapidamente smussare, in forza procedure prestabilite e consolidate. Lacune che si colmano in fretta e senza lasciare strascichi di incertezza”.

Uno scudo all’investimento.
Qualsiasi programma di sviluppo non può prescindere dalla difesa dell’investimento, in ogni fase del percorso del progetto. E qui, su questo fragile terreno, è fondamentale la tutela di un contratto forte e strutturato. Afferma l’avvocato Netti: “In qualsiasi negoziazione, dalle più semplici alle più complesse, bisogna poter disporre di un contratto chiaro e puntuale. Perché questo significa avere dalla propria parte uno strumento, anzi un’arma da impugnare in caso di controversia. La nostra rete di consulenza da questo punto di vista svolge un ufficio prezioso. Perché, con la sua esperienza ultratrentennale, lo staff di Horizons Corporate Advisory è in particolare attrezzato per assicurare assistenza ed elaborare soluzioni concretamente applicabili al business e sempre nell’assoluta certezza del diritto”.

La Foreign Investment Law a tutela delle imprese straniere in Cina.
Con i più recenti provvedimenti di legge, in particolare con la Foreign Investment Law entrata in vigore nel gennaio del 2020, il governo cinese si impegna per la verità a proteggere con sempre maggior vigore i diritti e gli interessi legittimi degli imprenditori stranieri operanti nel paese. “Si tratta di un’indubitabile cornice di sicurezza operativa – conferma l’avvocato Netti – di cui ogni azienda può beneficiare, E tuttavia anche di un vincolo non trascurabile. Perché questo comporta che tutte le società straniere operanti in Cina debbano adeguare le proprie organizzazioni e piani di investimento a questa nuova normativa. E tutto entro il 2025. Un tempo ragionevole per ripensare le dinamiche d’impresa. Ma certo un margine che non consente dilazioni”.

Foreign Investment Law: adempimenti e prospettive.
Con le sue formidabili opportunità, pur negli innegabili oneri, la Foreign Investment Law merita certamente un secondo sguardo, una riflessione più approfondita. Non a caso il roadshow di Horizons Corporate Advisory contempla anche un ulteriore ciclo di incontri, dedicati nello specifico a coloro che hanno già una presenza consolidata sul mercato cinese. In questo contesto si vorrà in particolare puntare sui principali strumenti di amministrazione e di controllo societari, sulla tutela dell’azionariato e sulle più rilevanti strategie finanziarie e produttive da mettere in campo oggi in Cina. Fattori cruciali allo sviluppo del business sulla lunga distanza. Vere pietre miliari a scudo degli investimenti italiani.

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